Manna di san Nicola |
La manna di san Nicola di Bari.
Sostanza veramente miracolosa era ritenuta questa manna.
Dalle ossa del Santo, attualmente custodite nella cripta della Basilica di san Nicola a Bari, sotto l’ altare, aveva, ed ha, origine prodigiosamente un liquido particolare, chiamato “Manna”, al quale i fedeli attribuiscono proprietà taumaturgiche.
Si tratta di un liquido oleoso e profumato, la cui fama era arrivata anche a Roma sparita.
Lo vendevano i ciarlatani, persone che esercitavano pratiche da guaritore, approfittando spesso della buona fede del popolo, per ottenere soldi o altri vantaggi. Tant'è che oggi il termine ciarlatano equivale a imbroglione...
La manna era una sostanza difficile da procurarsi, e probabilmente molto costosa. In teoria avrebbe dovuto venire appositamente da Bari.
In pratica chissà che cosa contenevano le bottigliette spacciate per manna!!!
Olio delle lampene
Sicuramente più facile ed economico da reperire era un altro rimedio sanatutto, cioè l’olio delle làmpene.
Si trattava del comune olio delle lampade votive che ardevano davanti alle sante immagini della Madonna de Sant’Agostino, Santa Maria Maggiore, d San Giovanni, San Pietro, San Paolo, Santa Cróce in Gerusalemme, e tante altre chiese di Roma e di fuori. Intingendo un pezzetto di cotone dentro l'olio miracoloso, si doveva strofinare ben bene la parte malata, e così si guariva pprima de subbito.
Sicuramente più facile ed economico da reperire era un altro rimedio sanatutto, cioè l’olio delle làmpene.
Si trattava del comune olio delle lampade votive che ardevano davanti alle sante immagini della Madonna de Sant’Agostino, Santa Maria Maggiore, d San Giovanni, San Pietro, San Paolo, Santa Cróce in Gerusalemme, e tante altre chiese di Roma e di fuori. Intingendo un pezzetto di cotone dentro l'olio miracoloso, si doveva strofinare ben bene la parte malata, e così si guariva pprima de subbito.
B.Pinelli, Il ciarlatano a Roma |
La triaca o teriaca
Altro potentissimo e raro rimedio era la Triaca o teriaca : antidoto infallibile per i veleni più potenti, composta da cinquantasette ingredienti, alcuni dei quali davvero particolari come carne di vipera, di rospo e di animali simili e altro.
Successivamente divenne una sorta di panacea universale; di conseguenza aumentarono anche i suoi ingredienti che divennero circa un centinaio.
Era ordinata dal cerusico cioè il chirurgo.
La teriaca era considerata, sin dalla più remota antichità, il rimedio per eccellenza di tutti i mali, una panacea universale, il suo costo era elevatissimo e ciò faceva sì che fosse riservata soltanto ai ricchi.
Si trattava di un insieme di sostanze, cioè di un preparato farmaceutico composto da una densa miscela di principi attivi, polveri, estratti vegetali il tutto amalgamati con dolcificanti soprattutto il miele allo scopo di coprirne il sapore che doveva essere molto sgradevole.
La teriaca era usata anche a Roma antica e venne perfezionata da Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, con l’aggiunta di carne di vipera che avrebbe dovuto aumentarne a suo parere, le sue virtù come antidoto.
Dopo aver attraversato l’intera antichità ed il Medioevo, la teriaca mantenne come farmaco tutto il suo prestigio sino alla rivoluzione chimica del XVIII secolo che la discreditò anche se essa continuò ad essere prodotta in molte località sino agli inizi del XX secolo.
Altro potentissimo e raro rimedio era la Triaca o teriaca : antidoto infallibile per i veleni più potenti, composta da cinquantasette ingredienti, alcuni dei quali davvero particolari come carne di vipera, di rospo e di animali simili e altro.
Successivamente divenne una sorta di panacea universale; di conseguenza aumentarono anche i suoi ingredienti che divennero circa un centinaio.
Era ordinata dal cerusico cioè il chirurgo.
La teriaca era considerata, sin dalla più remota antichità, il rimedio per eccellenza di tutti i mali, una panacea universale, il suo costo era elevatissimo e ciò faceva sì che fosse riservata soltanto ai ricchi.
Si trattava di un insieme di sostanze, cioè di un preparato farmaceutico composto da una densa miscela di principi attivi, polveri, estratti vegetali il tutto amalgamati con dolcificanti soprattutto il miele allo scopo di coprirne il sapore che doveva essere molto sgradevole.
La teriaca era usata anche a Roma antica e venne perfezionata da Andromaco il Vecchio, medico di Nerone, con l’aggiunta di carne di vipera che avrebbe dovuto aumentarne a suo parere, le sue virtù come antidoto.
Dopo aver attraversato l’intera antichità ed il Medioevo, la teriaca mantenne come farmaco tutto il suo prestigio sino alla rivoluzione chimica del XVIII secolo che la discreditò anche se essa continuò ad essere prodotta in molte località sino agli inizi del XX secolo.