Roma sparita

9 ottobre 2012

Roma sparita. I santi protettori dei mestieri.

Bottega 
dello speziale
(Pietro Longhi 
1702-1785)
A Roma sparita l'economia  in generale non aveva caratteristiche di produttività, quanto piuttosto di consumo. Tutto ruotava intorno alla corte papale e alle numerosi corti dei cardinali, degli ambasciatori, delle famiglie nobili, etc. 
Insomma c'era chi si poteva permettere di spendere tanto, mentre la maggior parte del popolo faceva la fame!!
Tutto ciò provocò, nei secoli, lo sviluppo e l'importanza di alcuni mestieri tipici di questa forma di economia.  

Corporazioni  e università d'arte e  mestieri.  Fino da epoche remote (si parla per alcune città europee del XII secolo) proprio per regolamentare e tutelare le attività degli appartenenti ad una stessa categoria professionale nacquero queste associazioni. A  Roma sparita furono attive, con alterne vicende, fino al secolo XIX,
Ogni categoria era regolamentata da uno statuto, che elencava anche i requisiti  per entrare a far parte di una determinata Università , oltre a dettare regole di varia natura che gli associati doveva rispettare.
Attenzione! Senza l'ammissione  a queste associaizoni non si sarebbe potuta esercitare alcuna arte o mestiere, e così godere dei molti benefici riservati agli associati. 
Spesso le regole erano anche una garanzia per i consumatori: ad esempio, ogni corporazione doveva garantire la genuinità delle merci, in quanto negli statuti venivano indicate 
anche le precise caratteristiche delle merci da vendere e dei manufatti da confezionare. 
Addirittura, in alcuni statuti prevaleva la preoccupazione di servire nel modo migliore possibile i clienti. E chi trasghediva veniva duramente punito.

Santi protettori . Come  succedeva per altre categorie, ogni  mestiere  o arte aveva, nel corso dei secoli sentito la necessità di stringersi intorno alla figura di un santo protettore, un patrono,  una guida in sostanza  a cui rivolgersi nei momenti difficili e avere la sua protezione. Al culto del santo protettore era associata spesso anche  una confraternita. Inoltre gli appartenenti alla stessa categoria si radunavano nella chiesa dedicata al santo patrono per partecipare alla vita religiosa collegata al culto del santo protettore. 
La scelta del protettore( o patrono) spesso coincideva con qualcosa che aveva a che fare con il martirio subito dal santo o con il mestiere che questi aveva esercitato in vita. 
Si riteneva, infatti, che questo fosse il mezzo migliore per meglio comprendere i propri "assistiti" e meglio cooperare alla loro protezione.Questa tradizione si è tramandata fino ai tempi attuali. 

Curiosando nei testi di G. Zanazzo. Ecco un elenco parziale dei santi protettori tramandato da Zanazzo.
I vaccinari (cioè i venditore di carne vaccina) e i macellai: San Bartolomeo apostolo, che morì scorticato vivo.


san Giuseppe
Il protettore dei falegnami è San Giuseppe, che esercitava proprio questa professione;
per i calzolai: San Crispino, martire a roma, sotto Diocleziano, che esercitava la stessa professione ;
sarti e giubbonari : sant’Omobono (mercante medievale cremonese, pio e caritatevole), Sant’Onofrio e Sant’Antonio di Padova.
orefici,argentieri, e ferrai insieme ai sellai : Sant’Eligio, orafo di origine francese. 
Osti : San Teodato, che era stato anch'egli oste e Santa Elisabetta, ;
barbieri,  flebotomi(cioè chi praticava i salassi),  stufaroli o padroni dei bagni e stufe : Santi Cosimo e Damiano, che erano due gemelli di origine araba, medici in Siria;
venditori di fragole (fravolari) : Sant’Antonio di Padova;
pescatori: Sant’Andrea fratello di san Pietro Assieme al fratello  esercitava il mestiere di pescatore;
muratori:  San Marino che esercitava la professione di scalpellino;
avvocati e mozzirecchi (= Avvocato poco capace e di dubbia moralità ): Sant’Ivone;
bombardieri e cannonieri: Santa Barbara, torturata col fuoco.
cornucopi e soldati : San Martino, anch'egli militare;
le serve e le cameriere : Santa Brigida d'Irlanda e Santa Zita;
san Bartolomeo
(Roma Città del vaticano- cappella Sistina)
norcini 8cioè i macellai dei maiali): Santi Benedetto e Scolastica, fratelli originari di Norcia, luogo da dove venvano a Roma i norcini;
librari e legatori di libri: San Tommasso d’Aquino, famoso per la sua sapienza ;
imbiancatori, stuccatori, e  muratori:  San Gregorio;
pittori, scultori e scarpellini: San Luca;
fornai (detti anche artebianca), orzaroli e nevaroli : Santi Sebastiano e Valentino;
friggitori :  San Lorenzo in Pìscise (in piscibus), ci si riferisce alla chiesa così chiamata perchè vicino c'era il mercato del pesce;
pecorai :  Sant’Antonio abate;
arbergatori e locandieri: San Giuliano l’Ospitatore;
materazzai e rigattieri: San Biagio;
banchieri, cambiavalute, borsisti : San Matteo, di professione esattore delle tasse;
barcaroli e fiumaroli : Santi Rocco e Martino;
barilari (= fabbricanti di barili) tanto d’acqua che di vino : Santa Maria in Cappella;
battiloro( = il loro mestiere consisteva nel battere con un enorme martello l'oro, riducendolo ad una sottilissima lamina in foglia (foglia d'oro)
 :  Santa Barbara:
calzettari: Santa Caterina della Rôta;
cappellari: da San Gioacchino Maggiore.
carbonai : protettore Sant’Alessandro;
antichi mestieri
scrivano pubblico
(primo novecento)
caprettari: Madonna dei Monti:
credenzieri (erano coloro i quali nelle case private gestivano la credenza cioè la dispensa) , acquavitari (=venditori di acquavite), tabaccai, liquoristi e caffettieri : Sant’Elena;
speziali : San Lorenzo in Miranda;
medici e cerusici (=chirurgo) : San Pantaleo, di professione medico ;
cuochi ,infornatori e pasticceri : Santi Vincenzo e Anastasio;
sediari del papa, scopatori segreti, palafrenieri : Sant’Anna;
tessitori : Sant’Agata;
caudatari (=erano i chierici incaricati di sorreggere lo strascico degli abiti dei prelati nelle funzioni solenni della Chiesa di rito latino. In particolare, reggeva lo strascico della Cappa magna e la coda dell'abito talare dei vescovi e dei cardinali, che veniva lasciata cadere solo durante la celebrazione della Messa.: Santa Maria de la purità;
cocchieri: Santi Angeli;
copisti, scrivani: Santi Evangelista e Nicolò;
coronari e medagliari : chiesa San Tomasso in Parione;
fornaciari del vetro : Sant’Antonio abate;
fornari e panattieri :  Madonna de Loreto;
guantai : San Salvatore a le Cupelle;
lanari e copertai padronali (comprendeva i fabbricanti e mercanti di drapi di lana, cimatori e copertari) :Sant’Ambrogio;
lanari e copertai garzoni : San Biagio;
molinari :  San Bartolomeo all'isola;
mondezzari : San Rocco.
ortolani, pizzicaroli, fruttaroli, pollaioli, vermicellari, sensali de Ripa,  protetti dalla Madonna dell’Orto;
garzoni d’osteria:  Maria Assunta;
B. Pinelli - bottega del ciabattino (sec. XIX)
pellicciai: San Giovanni Battista:
pescivendoli: Santi Pietro e Andrea;
saponari e ogliatari da Santa Maria in Vinces:
scarpellini: Santi Quattro incoronati;
scarpinelli (cioè ciabattini) : Sant’Aniano;
vascellari(cioè vasai, fabbricanti di vasi) : Madonna del Carmine e  Santissimo
Sacramento;
beccamorti (cioè becchini): San Giovannino della Marva.

Accanto ai protettori di arti e mestieri c'erano i protettori per altre categorie..
poverelli,stroppi, ciechi, guerci, zoppi, sciancati: Santa Elisabetta;
zitelle: San Pasquale Baylonne;
donne partorenti: Sant’Anna;
suonatori: Santa Cecilia;
ciechi: Santa Lucia;
li giocatori del lotto: San Pantaleone e Sant’Alessio;
balie, donne che allattano e creature piccole e ragazzini:  San Teodoro (a Roma detto Toto), Santa Pupa e San Nicola.
[continua]