Roma sparita

7 gennaio 2015

Roma sparita- Credenze popolari: il marito arriverà con l' anno nuovo?


Roma sparita la donna viveva in una condizione di subordinazione rispetto all’uomo, ed era vista piuttosto come  donna-madre in grado di gestire prevalentemente la casa e  di crescere i figli. L'emancipazione femminile era lontana da venire, anche se le donne romane non erano affatto docili nei rapporti sia con le altre popolane e  con i loro uomini .
In un mondo in cui i pochi soldi su cui poteva contare una famiglia entravano prevalentemente dal lavoro precario svolto dagli uomini, per le ragazze era una priorità importante sistemarsi, possibilmente con un buon partitoEra questo un desiderio condiviso da tutte..

Così circolavano fra le ragazze credenze varie e una serie di riti premonitori per sapere in anticipo se il matrimonio sarebbe avvenuto entro l'anno...
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Leggendo quanto scritto da Giggi Zanasso veniamo a sapere che il 1° gennaio dell'anno novo a Roma sparita era una data importante per le ragazze nubili...


Festa di nozze in un cortile di Angelo Inganni
(Brescia, 1807 – Gussago, 1880), 1873, Trieste,
Civico Museo Revoltella
Il lancio delle ciavatte. Per conoscere il loro futuro, proprio in questo giorno, le fanciulle dovevano andare sulla porta di casa, prendere una ciavatta (sinonimo di scarpa usata o ciabatta) e buttarla giù sul primo piano delle scale o fuori del portone. 
Se la punta della ciavatta nel cadere rimaneva rivoltata verso la porta o il portone di casa, allora era segno che la ragazza non si sarebbe sposata.  
Invece se la punta rimaneva voltata verso l'uscita allora era segno che dentro l'anno novo si sarebbe maritata.
Il significato metaforico di questa credenza è abbastanza chiaro: quando ci si sposava si usciva dalla casa paterna per andare in un'altra casa (anche se per motivi economici tuttociò spesso non accadeva!!!).

La prova delle tre faveQui la metafora appare collegata alla significato di fava, con cui si poteva indicare il membro maschile...

Sempre il 1° gennaio dell'anno nuovo le ragazze da marito, per conoscere il loro destino in quanto al matrimonio,  potevano fare questa prova. 
Prendere tre fave secche: ad una gli si doveva levare tutta la buccia, ad un'altra solo mezza buccia,  e la terza andava lasciata integra. 
Poi le tre fave dovevano essere incartate separatamente in tre pezzi di carta,  e si dovevano mettere sotto al cuscino prima di dormire.

La mattina dopo, appena sveglie, le ragazze da marito dovevano  prendere a caso uno dei tre pacchetti. 
Così se la fava scelta era quella integra era segno che dentro l'anno si sarebbero sposate con un partito ricco. 
Se la scelta cadeva invece su quella con la mezza buccia il marito sarebbe nè ricco nè povero (moscetto).
Il problema era però se la scelta andava sulla fava senza buccia , perchè in tal caso lo sposo era micragnoso cioè povero o tirchio.