Roma sparita

27 dicembre 2021

Itinerari natalizi. Il presepe all'Aracoeli


Il Bambinello
A Roma sparita ogni Natale a mezzanotte era consuetudine recarsi nella chiesa di Santa Maria dell'Ara Coeli, adiacente al Campidoglio, per vedere quello che era considerato il presepe più bello di Roma*.
Questa antica tradizione era particolarmente sentita dal popolo romano. Tant'è che la gente per andare ad ammirarlo faceva letteralmente a pugni..dimenticandosi il valore religioso della visita. (leggi anche qui)
In mezzo al presepe giganteggiava la statuetta di Gesù bambino, da secoli veneratissima dal popolo di Roma sparita, perchè considerata miracolosa
Proprio davanti al presepe era allestito una specie di palco, dove ci salivano i bambini per recitare il sermoncino al miracoloso Bambinello: cioè una poesiola sul Natale che a Roma sparita era la festa soprattutto per tutti i bambini!

Vicissitudini della statuina miracolosa
La statuina misurava 60 centimetri e da sempre era custodita nella cappella sinistra dell' altare maggiore della chiesa e risaliva al '400. 
Secondo la leggenda sarebbe stata scolpita nel legno di un olivo dell'orto del Getsemani, in Terrasanta da un francescano,
che, timoroso di rovinarla con una colorazione imprecisa, una sera, prima di addormentarsi, aveva pregato Gesù di ispirarlo, e al risveglio trovò la statuetta prodigiosamente dipinta. 
O. Acherbach (1827-1905)
processione epifania Aracoeli  

 Il frate decise di portare in Italia la miracolosa statuina che però, durante il viaggio in nave a causa della tempesta, cadde in mare. Il francescano, disperato, la ritrovò sulla riva della spiaggia di Livorno nello scrigno in cui l’aveva deposta per il trasporto.
La portò nel convento sull' Aracoeli, dove divenne oggetto di un particolare culto, ritenuta miracolosa, fino a far resuscitare i morti e guarire i malati più gravi
La statuina, tenuta avvolta in un tessuto dorato, stretto stretto come si faceva un tempo per i neonati, era (ed è) ricoperta di ex voto e doni preziosi per le innumerevoli grazie concesse. 

Nel 1736 il padre Casimiro da Roma, autore delle Memorie della Chiesa d'Aracoli,  scriveva che il Santo Bambino appariva "arricchito di smeraldi, zaffiri, topazi, ametiste, diamanti e altri preziosi ornamenti, fra i quali è considerabile un alamaro di cinque pezzi, ornato con 162 diamanti legati in argento del valore di 580 scudi". Nel 1797, quando la basilica fu ridotta a una stalla, i francesi rubarono tutto. Ma forse la statuina originale non c'era già più...

La sparizione della statuina
Si racconta infatti che il due febbraio del 1797 il Bambinello sparì

Il furto si attribuì a una donna, che desiderava ardentemente tenerlo presso di sè e così fece sostituire la statuina con una copia perfetta. La leggenda non finisce qui... a mezzanotte dello stesso giorno, le campane dell’Aracoeli si misero a suonare e alle porte del convento i francescani trovarono il vero Santo Bambino. La statuina riprese il suo posto, mentre la copia fu spaccata in due parti.
Però ma secondo una tradizione degli abitanti di Cori, il cardinale Scipione Borghese nel 1798, proprio per evitare che la statuina fosse rubata o distrutta dai giacobini, la donò alla chiesa di San Giovanni in Giulianello; e qui si trova ancora, veneratissima, e si pensa sia l' originale, senza i numerosi preziosi che la decoravano.
A Roma nella chiesa all' Aracoeli ci sarebbe quindi una copia. E nel 1994 anche questa copia sarebbe stata rubata e sostituita con una nuova statuetta del Santo Bambino, comunque venerata dai fedeli che lasciano qui nuovi ex-voto.
Il Bambinello insieme alla Lupa era quindi uno dei simboli di Roma sparita e fin dai tempi antichi gli erano attribuiti poteri miracolosi di vita e di morte....

Il culto del Bambinello oggi
Dal '700 ad oggi nella chiesa dell' Aracoeli il Santo Bambino si è coperto di gioie ed ex voto, e la venerazione nei suoi confronti da parte dei romani non è mai venuta meno e le offerte preziose sono lì come riconoscimento delle grazie ricevute. E' possibile vedere accatastate , accanto alla statua del Bambinello, 
moltissime  buste provenienti dall' Italia e dall' estero. Anche oggi i bambini continuano questa antica tradizione romana legata all' immagine della statuetta miracolosa tant'è  che le inviano lettere con la semplice scritta: "al Bambin Gesu', Roma".
Si racconta anche che le sue labbra diventassero rosse quando stava per essere concessa una grazia e pallide quando non ci fosse più speranza...
Nell' Ottocento veniva portato agli infermi in una sontuosa carrozza fornita dai Torlonia. 
La processione
Il presepe nella Chiesa d'Aracoeli durava fino al 6 gennaio, giorno della Befana. 
Proprio in questo giorno, secondo un' antica tradizione, si faceva una processione e il ministro generale dell' Ordine francescano benediceva urbi et orbi la citta' e il popolo di Roma che si accalcava scalinata della chiesa dell'Ara coeli  alzando  al cielo l'amato Bambinello.

Così si festeggiava il Natale a Roma sparita. 
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*La stessa tradizione si è tramandata fino ad oggi.