Alcune delle leggende che
riguardano il papa Sisto V (1585-1590) si sono tramandate proprio grazie a Gigi Zanazzo che
le riporta nel suo libro Novelle,
favole e leggende romanesche .
Grande personaggio
questo pontefice, passato alla storia come er
papa tosto.
Nonostante la brevità del
suo pontificato (solo 5 anni), di nessun altro papa si ricorda un così vasto
impegno nell' eliminare il malcostume, la corruzione e il brigantaggio che
avevano raggiunto limiti non più tollerabili nella Roma di fine Cinquecento. Non solo... Ebbe tempo anche di occuparsi della riorganizzazione burocratica dello stato e avviò anche un nuovo assetto urbanistico a Roma. Straordinario!!!
Nuove tasse per finanziare i suoi progetti. Per
finanziare i suoi grandiosi progetti (basti come esempio il ripristino dell'acquedotto felice) però ci volevano tanti tanti soldi.. E vista la tragica situazione lasciata dal suo predecessore, le casse erano vuote...
Così Sisto V fece ricorso alla forma di tassazione all'epoca più diffusa, perchè la più facile da applicare : le gabelle su i generi di maggiore consumo fra le classi popolari. E chi si lamenta delle tasse oggi, basta che volga lo sguardo al passato per vedere che Nihil novum sub sole (niente di nuovo sotto il sole...).
Tassa sul Vino
Così Sisto V fece ricorso alla forma di tassazione all'epoca più diffusa, perchè la più facile da applicare : le gabelle su i generi di maggiore consumo fra le classi popolari. E chi si lamenta delle tasse oggi, basta che volga lo sguardo al passato per vedere che Nihil novum sub sole (niente di nuovo sotto il sole...).
Tassa sul Vino
B.Pinelli, Osteria romana |
Da notare l’ipocrisia della politica pontificia nei
confronti del vino, come di altri commerci proibiti, ma tassati. Nel caso del vino si giustificava la tassa
con la necessità di diminuire il suo consumo, perchè ritenuto pericoloso soprattutto per
l’ordine pubblico...Però lo stato ci lucrava sopra incassando una bella cifra dal suo commercio.
Un primo passo fu quello di concedere all’ebreo Meier Maggino di Gabriello (15 luglio 1588), la privativa di fabbricare dei contenitori di vetro, in modo che l’avventore potesse controllare l’esatta misura servita dall’oste.
Con la pubblicazione di un bando si obbligavano gli osti ad usare le nuove
misure fatte in vetro trasparente, col impresso un sigillo della Camera apostolica (cioè il Ministero delle finanze dello Stato pontificio), in
sostituzione dei vecchi boccali di ferro o coccio che avevano una bocca larga
che facilitava le frodi e in primis l’aggiunta dell’acqua al vino.
Si conoscevano bene le frodi commesse dagli osti.
Gli osti così avrebbero dovuto pagare un quattrino per ogni fojetta di vino venduta.
La
fojetta era la misura piombata da ½ litro. C’erano poi i multipli e i
sottomultipli: er Barzilai * da Si conoscevano bene le frodi commesse dagli osti.
Gli osti così avrebbero dovuto pagare un quattrino per ogni fojetta di vino venduta.
La leggenda su Sisto V e gli osti di Roma. Figuriamoci il malcontento degli
osti riguardo al nuovo sistema di misure per il vino!!
Eco di tuttociò era arrivato alle orecchie di Sisto V. Così il papa, fingendosi un vecchio eremita, entrò in un'osteria chiedendo una mezza fojetta.
Non visto, versò il vino in una fiasca che si era portato dietro. Ne ordinò
un'altra, poi un'altra ancora e continuò così per parecchie volte. Ad ogni ordine,
l'oste doveva scendere in cantina a riempire la piccola misura con quella
minima quantità di vino; ben presto questa seccatura cominciò ad infastidirlo e
prese a bestemmiare e a maledire il nuovo sistema e il papa che l'aveva voluto.
Eco di tuttociò era arrivato alle orecchie di Sisto V. Così il papa, fingendosi un vecchio eremita, entrò in un'osteria chiedendo una mezza fojetta.
Il giorno seguente, quando l'oste andò ad aprire l'osteria, si accorse che nottetempo
era stato innalzato un patibolo proprio lì vicino.
Contento cominciò ad allestire i tavoli, pensando subito ai guadagni che la prossima impiccagione gli avrebbe portato, grazie al pubblico che si radunava per assistere allo spettacolo.
Tuttociò infatti si sarebbe tradotto in molti clienti per l'osteria...
Ma le prime due persone a varcare la soglia furono il boia e il suo assistente. Pochi minuti dopo, l'oste era appeso al centro della piazza, come monito a rispettare le nuove disposizioni.
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*dal nome di un politico romano di fine '800, inizio che usava offrire vino in gran quantità ai suoi elettori.
Contento cominciò ad allestire i tavoli, pensando subito ai guadagni che la prossima impiccagione gli avrebbe portato, grazie al pubblico che si radunava per assistere allo spettacolo.
Tuttociò infatti si sarebbe tradotto in molti clienti per l'osteria...
Ma le prime due persone a varcare la soglia furono il boia e il suo assistente. Pochi minuti dopo, l'oste era appeso al centro della piazza, come monito a rispettare le nuove disposizioni.
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*dal nome di un politico romano di fine '800, inizio che usava offrire vino in gran quantità ai suoi elettori.