Roma sparita

3 settembre 2020

Roma sparita. Medicina popolare. Rimedi per curare vari dolori (pancia, milza, reni)


Nonostante già dall'Ottocento nasca la medicina contemporanea e si sviluppino le discipline mediche moderne, nella Roma sparita in molti non potevano permettersi il lusso di andare dal medico, dal chirurgo, dallo speziale o dalla levatrice. 
E allora ?? In caso di dolori vari si seguivano rimedi delle nonne, delle comari, sempre molto empirici e spesso legati alle credenze popolari, suggeriti per  alleviare varie fastidi e malanni fastidiosi.

Dolori di pancia. Per curare questi fastidi si utilizzavano rimedi naturali quali bere due dita di olio d'oliva, messe  dentro mezzo bicchiere di malva.
Faceva bene stendersi sul letto a bocca sotto.
Altro rimedio era quello di far bollire l'orzo con la semola, mettendoci dentro un'oncia di olio di ricino
Questo intruglio si doveva bere la mattina a digiuno. 
In sostanza si trattava di purganti, che avevano come scopo quello di liberare l'intestino...
Lo stesso rimedio faceva  bene anche per il mal d'urina, cioè per le infezioni alle vie urinarie. Soltanto che per questi usava l'acqua della gramigna. 

La gramigna. 
Le sue proprietà sono note sin dalla antichità : era consigliata nelle difficoltà di minzione,  nei calcoli urinari e come potente diuretico. 
La gramigna è da sempre conosciuta per le proprietà di infestante e per questo portata come termine negativo. In realtà è una pianta medicinale utile non soltanto agli uomini, ma anche agli animali. I cani ingoiano le foglie per liberarsi lo stomaco, mentre cavalli ed asini ne traggono giovamento dal consumo
Metodo infallibile per il mal di pancia
Fin qui erano rimedi fatti con erbe, cioè sostanze naturali. 
Invece veniva suggerito un altro rimedio più efficace.
Questa volta si trattava di una credenza popolare. Per non soffrire mai, ma proprio mai di dolori di pancia  il rimedio più sicuro ed economico è infatti questo che segue!!!
All'inizio del mese di marzo, ci si doveva buttare per terra e rotolarsi per 4 o 5 volte per terra, con il vestito..e così si poteva essere sicuri che, fino a quando non si andava a barachaimme ,i dolori di pancia sparivano. 
Con il termine barachaimme si voleva dire: andarsene all’altro mondo. Era una parola ebraica usata dagli Israeliti .

Dolori di reni. Con uno o due soldi di lardo di porco maschio, ci si doveva strofinare  ben bene la parte indolenzita per parecchio, e dopo un pò di tempo il malato si sarebbe sentito meglio (in dialetto "arifiatato").
I reni poi dovevano essere coperti con una pezza di lana riscaldata. 
antico vaso 
da farmacia

Dolori alla milza. Per questa malattia il rimedio suggerito dalle comari di Roma sparita era anch'esso collegato a una credenza e superstizione: quello di portare il malato  in un luogo dove non era mai passatoCome per esempio in qualche parte della Campagna romana.
L'ammalato si doveva portare dietro un bel pezzo di milza di vacca. Una volta arrivati, doveva fare da solo una bella buca per terra. Quindi ci avrebbe dovuto mettere, sempre da solo, il pezzo di milza e poi doveva ricoprire  la buca con la stessa terra; una volta coperta
ci doveva fare sopra una bella pisciata.
In pochi giorni, dopo fatta questa operazione, si poteva star certi che il dolore alla milza sarebbe passato completamente!!!

Mal di fegato o itterizia. Per guarire  dall'itterizia, cioè da una malattia del fegato,  sono sempre le comari che dettavano legge!!!
Si trattava di una cosa semplice semplice. Bastava un uovo fresco in cui mettere una cimice viva e il gioco era fatto. Si doveva bere l'uovo a digiuno e ...via l'itterizia passava.
Oppure si poteva utilizzare un infuso: gramìgna,  terra fojola de tartero (?), e cicoria di rabarbaro. Se ne doveva bere un cucchiaino ogni ora per qualche giorno, e il male sarebbe passato .