Roma sparita

8 febbraio 2012

Roma sparita. Superstizioni: la gravidanza, il parto, le voje, allattamento....


Altro momento importante nella Roma sparita era la gravidanza, e chi meglio delle comari, delle popolane - sempre incinte - poteva dare dei consigli? Le credenze popolari, vive fino ad oggi, spesso associano la gravidanza e il parto  alle fasi lunari. Si fa riferimenti ad alcuni miti antichi  e al binomio fra cicli lunari di 29 giorni e cicli femminili di 28 giorni, per dimostrare l'influenza della luna che dalle maree si estenderebbe anche al liquido amniotico. 
Come si capiva che una donna era incinta? Ieri come oggi : quando, appena alzata dal letto  di mattina, aveva conati di vomito, giramenti di testa o la sputarella (cioè sputava spesso).


Le voglie. Quando ad una donna incinta veniva voglia di mangiare qualche cosa si doveva subito esaudire il suo desiderio,  altrimenti poteva abortire o peggio quando partoriva c'era il rischio che nascesse una creatura con un macchia in faccia o sul corpo : la voja che non si è levata. Ancora oggi è una credenza popolare assai diffusa.


Vedere persone brutte o mostruose . Altre credenze erano collegate alla vista di persone brutte e mostruose, che avrebbe potuto provocare l'aborto o influire talmente sul nascituro stesso da farlo nascere brutto o mostruoso. Proprio per questo in camera da letto, per le primarole (primipare), era opportuno tenere una bella bambola o un bel quadro, in modo che fosse la prima cosa vista la mattina appena sveglia. 
La donna gravida doveva stare attenta a dove metteva i piedi per evitare di cadere. Come si diceva all'epoca : doveva andare coll’ojo santo in saccoccia(con l'olio santo in tasca). Cioè stare molto attenta.
Da evitare assolutamente era  stare con le gambe incrociate,  altrimenti alla creatura si poteva girare il cordone ombelicale intorno al collo.
Al nono mese per la buona riuscita del parto, specialmente la primipara, doveva andare dai frati dell'Aracoeli e farsi benedire la pancia dal bambin Gesù che era miracoloso.
La chiesa dell'Aracoeli era ed è famosa infatti per il "Santo Bambino", una scultura in legno del bambino Gesù intagliata nel XV secolo con il legno d'olivo proveniente dal Giardino dei Getsemani e ricoperta di preziosissimi ex voto*. Secondo la credenza popolare era dotata di poteri miracolosi ed i fedeli vi si recavano per chiedere la grazia da un male o da una disgrazia.
Il parto. Come accennato, le credenze popolari collegavano il parto alle fasi lunari e perciò per le comari le primipare , specialmente, arrivano  difficilmente alla fine delle 9 lune, e 9 casi su 10 i parti avvenivano quando la luna cala o è piena.
Poi, appena arrivavano i dolori, era consigliato accendere la lampada davanti all'immagine di S. Anna, protettrice delle partorienti per chiedere: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. 
E la sua immagine non doveva mai mancare sul comò in camera della partoriente.
Non dimentichiamo che la morte per parto e la mortalità infantile erano eventi frequenti nella Roma sparita. Per questo, le credenze popolari assumevano un particolare rilievo. 
La presenza del marito dentro casa avrebbe avuto poi un influsso benefico sulla sua serenità. 


Post partum. Appena partorito, per non darle un dispiace, era meglio che la mammana cioè la levatrice non dicesse subito il sesso del nascituro, per non dispiacere , eventualmente, alla partoriente. 
Sempre dopo il parto, alla partoriente poteva venire la febbre, causata dalla discesa del latte (cosidetta frèbbe der pélo). Consigliabile un giorno o due di digiuno, una bella purga  e poi mangiare qualche minestra di pan grattato(ingredienti: brodo, pangrattato e uova) e bere quando ha sete l'acqua panata : cioè una bevanda che si otteneva facendo macerare una fetta di pane abbrustolito in un bicchier d'acqua. Importante era stare attenti ad eventuali emorragie.


Riposo dopo il parto. Nella Roma sparita solo le signore potevano riposarsi dopo il parto per ben 40 giorni. Per le altre popolane bastavano invece  5 o 6 giorni di letto poi di nuovo in gamba..a lavorare. A detta delle comari di Zanasso una cosa importante, fino a che non passano i 40 giorni, era lo  stare attenta alle puzze (sic), che metterebbero in pericolo la sua stessa vita. E proprio per questo  vicino al letto deve tenere sempre un bel vasetto con qualche erba profumata.
La prima uscita. La prima volta che la donna usciva di casa dopo il parto si doveva recare in chiesa per farsi benedire dal prete con l'acqua santa.Lo scopo era quello di ringraziare la Madonna e  Sant'Anna per la grazia ricevuta e offrirà una candela.
Questa uscita della puerpea in visita alla chiesa si chiama : l’uscita in Sàntise.
La donne che allattava avevano bisogno di nutrirsi bene, lo ribadiva anche un proverbio della Roma sparita«E’ llatte vié’ ppe’ le minèstre, E nô ppe’ le finestre».

Artemisia gentileschi, vergine che allatta il bambini
 (1616-18) Firenze , Galleria Palatina

Allattamento. Nella Roma sparita, la povertà non permetteva atti di generosità, soprattutto quando c'era di mezzo un bambino da allattare. Infatti fra due donne che allattavano era vivamente sconsigliato l'offerta da parte della donna che aveva cibo e bevande  ad un altra donna indigente , pena la perdita del latte.  Era  un avviso alle donne che allattavano: in primis il bene del proprio figlio!!
Neròne perchè diventò un... Nerone? Perchè quando succhiava il latte non faceva altro che mozzicare il capezzolo dela povera madre!!!
Nel caso in cui la donna indigente aveva poco latte, per aumentarlo doveva andare al convento dei Cappuccini  per rimediare qualche tozzo di pane avanzato ai frati. Mangiando pane ammollato nell'acqua  gli sarebbe  aumentato il latte per la creatura


Così era la dieta dei poveri: pane e poco companatico. Se poi la creatura mentre veniva allattato mordeva il capezzolo della madre era un brutto segno : da grande sarebbe stato cattivo e bboja (delinquente); e perciò mentre cresceva si doveva tenere d'occhio.
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*La statua però è stata rubata nel febbraio del 1994 e mai più ritrovata. Oggi al suo posto è presente una copia, alla quale non mancano nuovi ex voto.