Roma sparita

29 maggio 2020

Bartolomeo Pinelli e gli amati cani Corsi.

Il grande incisore romano Bartolomeo Pinelli era sempre in giro per Roma a ritrarre e documentare dal vivo vedute campestri, scenette di vita popolare, costumi popolari,  luminosi scenari della campagna romana.
La sera poi la passava all'osteria, come ci ricorda il poeta G.G.Belli [clicca qui ].
A Roma lo conoscevano tutti...
La sua particolarità era costituita dal fatto che era sempre accompagnato da due fedeli cani Corsi a lui carissimi, da cui non si separava mai e la cui compagnia preferiva a quella di qualsiasi amico. 
In varie incisioni, Pinelli si raffigura sempre con i due cani corsi vicini oppure pone sempre un cane in altre.
I cani Corsi al suo fianco sono raffigurati dal 1809 al 1830 e quindi dobbiamo pensare che Pinelli deve averne avuti diversi, visto l' arco di tempo. Mai nessuna altra razza canina ha avuto tanti ritratti  magistrali,  da un uomo che li conosceva bene e amava proprio di questa razza. 
Bartolomeo Pinelli (Roma, 20 novembre 1781 – Roma, 1º aprile 1835).  E' stato un incisore, pittore e ceramista italiano. Oltre che essere un grandissimo artista, è stato anche estremamente prolifico.  E' stato stimato  che abbia prodotto circa quattromila incisioni e diecimila disegni. Vari sono i soggetti delle sue incisioni:  si va infatti dai costumi dei popoli romani e italiani, ai grandi capolavori della letteratura: Virgilio, Dante, Tasso, Ariosto, Cervantes, Manzoni, senza dimenticare i soggetti della storia romana, greca, napoleonica.
Il tema più ricorrente di Pinelli è Roma, i suoi abitanti, i suoi monumenti, la città antica e quella a lui contemporanea.  
Ed è proprio grazie a questo grande artista che possiamo conoscere molti aspeti della città eterna, che altrimenti sarebbero andati perduti.
Quindi la sua opera di illustratore possiede, oltre all’intrinseco valore artistico, un rilevante significato documentario per moltissimi aspetti del popolo romano e non solo.