Suggestivo doveva essere girovagare per le strade di Roma sparita, dove spesso e volentieri si incontravano gruppi di uomini e ragazzi, nonchè adepti di qualche congregazione, insieme a frati predicatori. Andavano in giro cantando litanie o recitando preghiere, soprattutto nelle notti rischiarate dalla luna.
Questo avveniva specialmente nel popolare rione di Trastevere, dove si incontravano gruppi di uomini o ragazzi, fermi davanti a qualche madonnella, posta sui cantoni di molte vie di Roma.
Oltre alle litanie (1), recitavano qualche preghiera, oppure cantavano versi di questo genere:
Evviva Maria, Maria evviva; Evviva maria e chi la creò! Affetti e pensieri dell'anima mia, lodate Maria e chi la creò!
Quando invece avevano bevuto, alle preghiere alternavano qualche bestemmia all'indirizzo di tutti i santi del paradiso.
Oratorio del Caravita, interno |
I Mantelloni all'Oratorio del Caravita
Un'altra tradizione religiosa era quella che riguardava l'oratorio del Caravita, piccolo luogo di culto cattolico di Roma, nel rione Pigna, situato in via del Caravita, e dedicato al grande apostolo delle Indie, Francesco Saverio.
Prende il nome del suo fondatore, il gesuita Piero Caravita, che lo fece costruire nel 1631.
Fu luogo di ritrovo dei “Mantelloni”, com’era popolarmente definita la Congregazione della Santissima Comunione Generale, legata sempre ai Gesuiti, i cui componenti erano soliti fustigarsi all’interno dell’Oratorio come forma di espiazione per i propri peccati.
Oratorio del Caravita, esterno |
Sempre dopo le funzioni serali, alcuni dei più zelanti, per diffondere la pratica della Santa Comunione, avvolti in grandi mantelli neri per cui vennero denominati "Mantelloni" e seguiti da altri 177 bigotti, si sparpagliavano per la città, recitando il rosario, intercalato da versetti devoti come quelli riportati di sopra, e giunti sotto un' immagine della madonna, intonavano litanie. Alla fine di queste e a di altre preghiere, ciascuno al saluto di Sia lodato Gesù Cristo rispondeva Sempre sia Lodato, e se ne andava per i fatti suoi.
(1) Preghiera liturgica costituita da una serie di invocazioni rivolte a Dio, alla Vergine, agli angeli e ai santi.