E così nel 1891 in una osteria appena fuori Porta S. Giovanni, chiamata Facciafresca,
si svolse il primo concorso per la più bella canzone romana.
Canti, serenate, balli etc
Oltre al mangiare, al bere e ai riti magici per allontanare le famigerate megere, e.. grazie anche alle sostanziose bevute di vino, alla festa di san Giovanni si cantava anche molto: serenate, canti e componimenti a braccio. E così di fronte a tanta musica, e componimenti popolari, a qualcuno venne la brillante idea di organizzare un festival canoro.
In sostanza un vero e proprio concorso della canzone romana, tenuto in coincidenza con questa importantissima festa, e che durò fino alla prima guerra mondiale.
Leopoldo Fregoli |
La manifestazione riscosse un successo di pubblico inaspettato, al punto che la folla, in preda all'entusiasmo invase il palco dove avrebbero dovuto esibirsi i cantanti e l'orchestrina di mandolini, chitarre, violini, grancassa e ammassata provocò un crollo della struttura con feriti. Il festival fu spostato alla sera dopo e si tenne al teatro Grande Orfeo, situato all'epoca sotto la galleria Regina Margherita, nell'attuale via Depretis.
Vinse la canzone Le streghe, musicata da Calzelli e su testo di Ilari. Questa canzone, che vinse il primo festival canoro di San Giovanni nel 1891, faceva così: "
M' hanno detto che le streghe/
so' vecchiacce brutte assai;/
nun capisco come mai/
nun so' belle come te. Perché tu sei un angioletto/
che dar celo sei cascato/
Ettore Petrolini |
nu' me fai connette più. Sì, tutte le streghe/
sò come sei te (non ho più paura,/le vojo vedé..."
L' aveva cantata addirittura Leopoldo Fregoli, che però ancora non era conosciuto al grande pubblico.
La canzone ebbe successo perché rievocava i personaggi per tradizione legati alla grande festa di san Giovanni Battista: le streghe.
La manifestazione proseguì l'anno dopo al teatro Morgana (ora Brancaccio) e poi al cinema teatro Massimo, a piazzale san Giovanni, demolito poi per far posto ai magazzini Coin.
Canzoni romane
Alcune canzoni sono passate alla storia e sono cantate ancora oggi: come Affaccete 'Nunziata, del 1893, che divenne, più tardi, un successo di Ettore Petrolini.
Bellissima anche quella che vinse nel 1901: Nina se voi dormite, anche questa un classico del repertorio di cantanti romani. Nel 1910 un trasteverino, che faceva l'umile mestiere di stuccatore, di nome Romolo Balzani, in arte Romoletto, compose una serie di ballate fra cui un autentico capolavoro: la famosa Barcarolo romano (di Balzani-Pizzicaria).
Nel 1934 fu composto un altro capolavoro come Chitarra romana e Quanto sei bella Roma; la seconda ebbe un'interprete d'eccezione in Anna Magnani, invece la prima ebbe la fortuna di varcare l'oceano e diventare un super-hit.
Pochi anni dopo, prima della guerra fu composta un'altra melodia fu che divenne faamosa: Com'è bello fa' l'amore quanno è sera.
Infine proprio nel 1955 si impose Arrivederci Roma di Renato Rascel, scritta in lingua piuttosto che in dialetto.
Il concorso di canzoni romanesche terminò nel 1955 ma comunque serenate, madrigali, tarantelle, passagallo, sonetti, romanelle, stornelli erano comunque entrati nella storia della canzone romana.