Giovanni Paolo Pannini
Festa del Lago di piazza Navona - 1756
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Lo raccontano le cronache dell'epoca, gli editti dedicati a regolamentare questa occasione speciale, ma soprattutto alcune splendidi dipinti e incisioni dedicate a questo indimenticabile spettacolo.
I romani si divertivano così... ed erano sempre pronti a partecipare ad un momento di svago gratuito.
Nonostante si possa rintracciare un interesse da parte delle autorità pontificie alla conservazione di edifici e monumenti storici di Roma, in questo caso non si trova un vero divieto per salvaguardare un luogo così importante e bello dai danni provocati da questa pericolosa tradizione.
Si inizia con papa Innocenzo X
A tuttociò aveva dato il via il papa Innocenzo X (1644-55), che aveva fatto costruire la piazza e la maestosa fontana dei 4 fiumi, al centro della piazza da Gian Luigi Bernini, tra il luglio 1648 ed il giugno 1651.
E cosi, con la piazza divenuta principale luogo di incontro della città, il 23 giugno 1652 proprio per inaugurare la nuova sistemazione, insieme alla sua potente cognata - la famosa Donna Olympia o meglio detta Pimpaccia- il papa inaugurò la consuetudine del "lago di piazza Navona", che nei secoli contribuì alla sua fama.
Allarme infezioni e malattie
L'allagamento divenne infatti un appuntamento annuale, interrotto in qualche anno, ma proseguito fino al 1865.
Nel 1676 subì una prima interruzione in quanto si temeva che la situazione del caldo unito all'acqua stagnante potesse provocare infezioni e malattie . Nel 1703 però si pronunciò addirittura il medico privato del papa Giovanni Maria Lancisi che dopo attento esame sentenziò che se la piazza fosse stata preventivamente pulita, l'acqua non sarebbe stata fonte di infezioni.
Ne parla anche Giggi Zanazzo...
A.Pinelli, I cocomerari a piazza Navona |
E così il sabato e la domenica di agosto, la piazza si trasformava in un lago. Era una festa per tutti clero, nobili e popolani.
Prima che fosse costruito il marciapiedi e alzato il livello centrale a fine '800, la pavimentazione della piazza era concava e si prestava ad essere allagata per dare frescura nei giorni d’estate.
Grazie all'otturamento della chiavica della fontana centrale, s'allagava tutta.
Un gran bel divertimento! La mattina ci sia andava in carrozza, o con la più modesta carettella a due posti.
Zanazzo ricorda che ci andava con il padre a sguazzare nell'acqua, anche per far sciacquare le ruote delle carrozze...
La domenica a questo divertimento si aggiungeva un grande palco piantato sotto palazzo Doria, accanto alla chiesa di sant'Agnese in Agone ( costruita su disegno di F. Borromini), dove si esibiva la banda dei pompieri per rallegrare gli spettatori.
Accanto al divertimento la festa era poi anche un'occasione per il commercio. Infatti intorno al lago si mettevano i venditori di cocomero, con le loro scalette piene di cocomeri che strillavano: Correte pompieri che va a fuoco..
Non solo... c'erano anche i mosciarellari( venditori di castagne secche), i bruscolinari (venditori di bruscolini cioè semi di zucca), i mandolari (venditori di mandorle)...E poi ragazzini che si spingevano e si buttavano nell'acqua, gente che scherzava schizzandosi in faccia: urli, strilli, risate...