Un primo rimedio è quello di usare il "gèsso de Genova" (?), che doveva essere fatto bollire in acqua fino a quando diventava una specie di fango, e così si applicava sopra la parte.
Altro rimedio suggerito è una miscela composta da vari ingredienti. Tre once di burro messo a cuocere in un pentolino con l'aggiunta di una ranocchia viva. Si faceva friggere il tutto, aggiungendo un soldo di "occhi di granchio", antica denominazione del carbonato di calcio (ottenuto polverizzando le concrezioni proprie del tubo digerente dell’"Astacus Fluvialis", crostaceo comune nei nostri fiumi. Era utilizzato come antiacido e assorbente, e aveva l’apparenza di una polvere bianca).
Quando questa miscela si era bene freddata si applicava e si strofinava sopra le emorroidi.
Comunque il rimedio migliore è quello suggerito dalla superstizione: infatti per scongiurare questo malanno ci si doveva portare in tasca una castagna selvatica o ghianda .